Processo per il delitto di Nada Cella avvenuto in un ufficio di via Marsala a Chiavari nel maggio 1996. Oggi in aula è stato ascoltato l’ex fidanzato (fino al 1995) di Anna Lucia Cecere ritenuta l’assassina. Si Chiama Adelmo Rota ed è insegnante. Ha detto: “Anna Lucia all’inizio sembrava avere un carattere mite ma poi con le parole poteva diventare esplosiva. Era possessiva e gelosa e se le veniva fatto un presunto torto cominciava con offese e parolacce e non era più possibile riuscire a parlarle”. E ancora “Le volevo molto bene. Ma l’avevo lasciata quando mia madre aveva scoperto che aveva un bambino. Lei era molto rigida ed era contraria alla nostra relazione. Io ci tenevo alla mia famiglia, così l’avevo lasciata, ma poi qualche volta ci eravamo rivisti perché mi sentivo in colpa”. Spiega meglio il carattere della donna: “Si arrabbiava improvvisamente e non c’era verso di farla ragionare in quei momenti. Una volta mi aveva buttato tutta la roba fuori casa e aveva scritto delle parolacce contro di me sul muro. In un’altra occasione, dopo che mia madre le aveva detto che per lei era un handicap avere un figlio senza essere sposata, aveva passato tutta una serata a riempire i miei genitori di insulti”.
Si arriva al 2021 e alla riapertura delle indagini. Spiega Rota: “Aveva avuto il mio numero tramite mia sorella fingendosi una collega di università. Mi sono accorto dai messaggi che mi inviava e dalle telefonate che mi faceva che cercava in ogni modo di convincermi a dire che eravamo ancora fidanzati nel 1996, all’epoca dell’omicidio, poi quando le dissi chiaramente che non era così e non potevo dire una cosa del genere mi bloccò sul telefono”.