Sono passate due settimane, ma Riccardo Perfigli ancora non riesce a smettere di sorridere. Il cestista spezzino, dopo aver trovato l’esordio in Serie A2 con la maglia di Avellino, si è finalmente sbloccato e contro Rimini ha piazzato la sua prima tripla in categoria, conquistando i primi punti della sua carriera nella seconda serie del basket italiano. “È stato un bel momento, non per il canestro in sé ma perché appena ho segnato ho rivissuto tutti i miei sacrifici di questi anni“, racconta il 19enne a Città della Spezia, rivivendo le emozioni di quei momenti. “Quattro anni fa ho lasciato casa, sono andato a Brindisi, poi a Milazzo e ora sono ad Avellino, ho fatto tanti sacrifici che piano piano mi stanno ripagando. Continuerò a lavorare per migliorare e provare a restare in queste categorie giocando con continuità e non solo come Under. Non mi accontento mai, sono un ragazzo che è nato in palestra e che ci vivrebbe 24 ore su 24. Sta a me, e ad un pizzico di fortuna, provare a raggiungere i miei obiettivi”.
Un impatto tosto con il basket ad altissimo livello per Riccardo, che in questi mesi ha lavorato tanto per avvicinarsi al livello dei compagni in un campionato top: “I primi mesi sono stati tosti. Giocare in Serie A richiede duro lavoro, concentrazione massima anche se sono un giovane. Non sono ancora un giocatore di queste categorie per livello fisico e velocità di gioco, che si fanno sentire, ma il mio obiettivo è cercare di pareggiare questo livello allenandomi. Fortunatamente riesco a mettermi in gioco, riesco a partecipare a tutto l’allenamento e sono pronto a ricoprire qualsiasi ruolo. Sfortunatamente si è fatto male un nostro giocatore, Riccardo Chinellato, e quindi mi sto allenando da ala grande al suo posto. Mi sento cresciuto e sono molto contento di aver avuto questa possibilità”. Un percorso di crescita facilitato anche dall’aiuto dei compagni: “Ricordo i primi giorni di preparazione ad agosto, avevo la sensazione di essere un secondo indietro rispetto a tutti i miei compagni. Pensavo una cosa e gli altri ragazzi già la stavano facendo. Il mio obiettivo era quello di arrivare al loro ritmo di gioco e in questi mesi ho lavorato molto per migliorare le mie letture, la visione di gioco, le piccole cose per arrivare al loro livello. Gioco con compagni veramente forti e delle brave persone, mi aiutano molto durante gli allenamenti perché vedono il mio impegno. Per me è una grandissima vittoria, sto lavorando tanto e piano piano qualcosa sta uscendo ed è una motivazione per dare sempre di più”.