La verifica del personale del Nucleo Ispettorato del lavoro nei confronti di due imprese, una operante nel settore delle costruzioni, l’altra metalmeccanica in regime di appalto all’interno di un cantiere navale ha portato alla luce l’uso indiscriminato di contratti a termine, una vera e propria forma di precariato in violazione al Jobs Act, che prevede la possibilità di assumere il 20 per cento di contratti a temine rispetto all’intero organico, al netto di deroghe previste dai contratti collettivi.
Alla Spezia l’impresa edile è risultata avere in organico, su base mensile da gennaio a dicembre 2024 una media di sei operai a tempo indeterminato, a fronte una media di 12 a tempo determinato, con una percentuale illecita di circa il 200 per cento. Nella seconda impresa è stato rilevato il coinvolgimento, su base mensile, di una media di quattro operai a tempo indeterminato, a fronte una media di 15 assunti a tempo determinato nel periodo di riferimento da dicembre 2023 a luglio 2024, con una percentuale illecita di oltre il 300 per cento.
La normativa contenuta nello Jobs Act mira ad arginare l’abuso del ricorso massiccio di assunzioni di lavoratori con contratti a tempo determinato, fonte di precarietà oltre dai costi più vantaggiosi rispetto a quelli previsti per le assunzioni a tempo indeterminato. Nel complesso sono state comminate sanzioni amministrative pari a circa 75mila euro.