Genova. “Risulta che gli istruttori avessero cognizione dello stato dei luoghi, avessero individuato questo possibile pericolo ed avessero dimostrato ai ragazzi del gruppo, lo stesso giorno dell’allenamento, come eseguire il passaggio”, passaggio che “come risulta dalle dichiarazioni dei giovani partecipanti all’allenamento era di facile esecuzione” tanto che gli altri hanno “tutti superato il tratto senza difficoltà”. Per questo il fatto che “il percorso presentasse un pericolo rappresentato dal rilevato deflettore, non è sufficiente per valutare come colposa la scelta del percorso”. Lo scrive la giudice Carla Pastorini motivando la sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei due istruttori della società sportiva con cui si stava allenando il 14 Andrea Demattei, morto per ipotermia dopo che la sua canoa si era incastrata nella risalita del fiume Entella a Chiavari.
Per la morte del 14enne il 15 maggio comincerà il processo a sei vigili del fuoco che erano stati invece rinviati a giudizio per secondo l’accusa tardarono i soccorsi e compirono manovre errate.