E’ ripreso oggi il processo per la morte di Nada Cella, assassinata il 6 maggio del 1996, 29 anni fa, nello studio del commercialista Marco Soracco presso cui lavorava in via Marsala a Chiavari. Davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Massimo Cusatti sono stati ascoltati due testimoni che accusano Soracco facendolo apparire come uno sprovveduto che non nascondeva alla dipendente di trattare denaro sporco (voci che nella Chiavari dei “m’hanno voluto dire” circolava da subito). Soracco inoltre avrebbe preannunciato ad un collega: “poi ci sarà la botta e la signorina andrà via, verrà portata via”. Testimonianza resa alla Procura in un primo momento monca, e che oggi il teste ricorda perfettamente.
Saverio Pelle, zio acquisito di Nada Cella ricorda che la ragazza, in genere introversa, si sfogò con lui dicendogli che in ufficio girava denaro sporco, che il datore di lavoro le rivolgeva sgradite avances e che la trattava male. Nada scartò il suggerimento di licenziarsi e raccomandò allo zio di non riferire a nessuno le sue confidenze.