La storia della diocesi nel Novecento e il ruolo dei vescovi Stella e Silvestri

La storia della diocesi nel Novecento e il ruolo dei vescovi Stella e Silvestri

Cattedrale di Cristo Re

Sin dai primi tempi della sua venuta alla Spezia come amministratore apostolico, nel 1927, Giovanni Costantini aveva chiare le difficoltà che avrebbe affrontato nel “costruire”, sul piano organizzativo e ancora di più su quello pastorale, una nuova diocesi, unificando le due precedenti ed antiche di Luni (poi Luni – Sarzana) e di Brugnato, e unendole alla nuova che papa Pio XI aveva deciso di costituire nella città di Spezia, da pochi anni divenuta capoluogo di provincia. Costantini lo scrive nel suo diario e lo testimonia con la sua opera, incentrata in particolare sul progetto di costruire la nuova cattedrale, segno di unità e di prospettive future. Le numerose difficoltà operative e poi soprattutto il sopraggiungere della guerra impedirono a Costantini di completare la missione che gli era stata affidata. A farlo furono i suoi due successori, i vescovi Giuseppe Stella (in carica alla Spezia dal 1944 al 1975) e Siro Silvestri (1975 – 1990). Non è un caso che l’intero lavoro pastorale proseguito per circa sessant’anni sia stato incentrato in particolare proprio sulla cattedrale. Lo aveva intuito Costantini, e questa era stata la preoccupazione di Stella, il cui episcopato si concluse di fatto all’indomani della consacrazione del tempio dedicato a Cristo Re dei secoli. A Silvestri toccò il compito di completare l’edificazione di una “Chiesa” fatta di persone, e non solo di pietre. Due furono gli eventi – insieme ai tanti altri del suo episcopato – che collocano quel vescovo a completare la “triade” dei costruttori della diocesi: nel 1986 l’attuazione del decreto pontificio di unificazione delle tre diocesi (La Spezia, Sarzana, Brugnato) non più nella sola persona del vescovo e nella curia, ma anche in un’unica realtà ecclesiale. La storia ha necessità dei suoi tempi, per sviluppare i propri disegni, e quei tempi si affidano all’impegno degli uomini: i vescovi, in questo caso, e i loro collaboratori, religiosi e laici. Siro Silvestri convocò poi nel 1984, e lo presiedette negli anni seguenti, il sinodo diocesano, il primo della diocesi unificata. Fu anch’esso, con le sue costituzioni promulgate nel 1988, un segno di grande unità, rafforzato dalle indicazioni del Concilio Vaticano II, che, tenutosi nel frattempo, aveva visto la partecipazione dei due vescovi Stella e Silvestri (quest’ultimo ancora alla guida della diocesi umbra di Foligno). Tutto questo spiega bene il fatto che, a conclusione ideale delle celebrazioni per il cinquantesimo di consacrazione della cattedrale di Cristo Re, ieri l’altro si sia svolta la cerimonia di intitolazione proprio ai due vescovi Stella e Silvestri delle scalinate di pietra che da piazza Europa conducono alla cattedrale. Grazie alla decisione della commissione comunale di toponomastica, presente con i suoi componenti insieme al sindaco Peracchini e al presidente del consiglio comunale Piscopo, il vescovo di oggi Luigi Ernesto Palletti ha benedetto le due targhe. Ora a Stella è intitolata la scalinata sul lato della cripta, nella quale egli stesso è sepolto (assieme a Costantini e alla beata Itala Mela), mentre a Silvestri quella che fiancheggia la sede della televisione diocesana Tele Liguria Sud, una delle opere insieme pastorali e sociali che proprio quel vescovo volle realizzare. Sono passati quasi cento anni dall’arrivo a Spezia di Giovanni Costantini e, quindi, dell’avvio di un percorso. Quel percorso oggi può dirsi completato, ma il cammino, ovviamente, prosegue.

(Egidio Banti)

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