“L’impianto di Panigaglia va chiuso: è pericoloso e la Napoleonica è inadeguata”

“L’impianto di Panigaglia va chiuso: è pericoloso e la Napoleonica è inadeguata”

Rigassificatore SNAM Panigaglia

Con una circostanziata lettera inviata alle Autorità nazionali, regionali e locali, il Comitato per l’immediata dismissione del rigassificatore di Panigaglia, ha definito inidonea la S.P. 530 La Spezia-Porto Venere, l’unico collegamento per l’impianto di Panigaglia, “perché è una strada stretta e tortuosa che attraversa zone densamente abitate, dove basta anche un minimo incidente per bloccare il rilevante traffico civile e militare, che diventa insostenibile nei periodi turistici”.

Flavio Cavallini, coordinatore della comunicazione del Comitato, dichiara: “È impossibile che la napoleonica possa garantire il ruolo conferitole dal Piano di Emergenza Esterno. Lo sostiene soltanto chi emula le “tre scimmiette”, perché, per far transitare rapidamente i mezzi di soccorso, andrebbe deviato il traffico e vietato ai veicoli e alle persone non addette l’accesso o la fuga dalla zona interessata dall’allarme. Il PEE è pure contraddittorio, perché afferma che non c’è pericolo per le persone, ma individua come elementi vulnerabili entro un raggio di 2 km sette località abitate, due attività industriali, l’arsenale, tre porticcioli e i seguenti luoghi con elevata densità di affollamento: due scuole, due aree ricreative, cinque chiese, tre uffici postali, il Comune di Porto Venere, etc.. Però dimentica, p.es., il Comsubin, la Stazione dei Carabinieri e il traffico nautico, quali le navi da crociera che trasportano migliaia di persone. Per tale motivo statuisce che i Sindaci debbano informare la Prefettura anche sul “comportamento della popolazione” e ciò dimostra che, sia chi ha redatto il PEE, sia chi l’ha approvato, teme che non sia possibile gestire l’emergenza e/o favorire l’eventuale esodo della popolazione e dei lavoratori. Non a caso GNL Italia motiva con una migliore accessibilità e un minore inquinamento il trasporto via mare delle autocisterne. Un’enorme ipocrisia per poter realizzare il nuovo business. Una ribalda scappatoia “ambientalista” che non narra che, difformemente da quanto assicurato e pubblicizzato, il trasporto di GNL con autocisterne criogeniche è soggetto a incidenti, come è ampiamente documentato da articoli di testate giornalistiche internazionali e da filmati facilmente rintracciabili in rete”.

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