Roma. Carla saliva dove Roma la sfiori tutta, con un battito di ciglia, E lei, si inchina sotto ai tuoi occhi. Austera e molle allo stesso tempo. Svettano le architetture che la eleggono a Città Eterna, mentre l’arancio dei tetti si stempera dolcemente in questo giorno di tarda primavera. Carla su questo rettangolo che sovrasta la storia, guardava il Torrino del Quirinale. Se il Tricolore era ammainato, Sandro stava tornando da lei. La scorta. Le antiche scale. Poi la porta verde che si apriva. Quinto piano di Palazzo Castellani. Una casa, un legame, una vita. L’Italia e il suo amato Presidente. È così lontana, Stella.
Sandro Pertini e Carla Voltolina. Vi racconto gli anni belli. Quelli di una storia riservata. Come è giusto che sia stata e che sia: la loro. Una storia da raccontare a bassa voce, quasi da sussurrare, perché privata. Di una Fiat 500 rosso fiammante, del suono perpetuo di voci, zampilli, schizzi e gocce d’acqua nel turchese unico della Fontana di Trevi. Di giorni e notti tra il blu elettrico della moquette e il brunito delle travi, come soffitto. Di cristalli sfavillanti e mobili dove ti specchi ancora.