Genova. C’è anche l’ipotesi del reato di devastazione e saccheggio tra quelle al vaglio della Procura di Genova per la rivolta dei detenuti che tenuto sotto scacco il carcere di Marassi per almeno due ore con il piano terra devastato come dimostrato le immagini circolate nelle ore successive: tavoli rovesciati schermi spaccati, danni nelle celle aperte e oggetti di ogni genere lanciati all’indirizzo degli agenti.
Come noto, l’obiettivo dei rivoltosi, provenienti dalle seconda sezione – quella dei definitivi – era raggiungere la prima sezione (destinata ai detenuti in custodia cautelare) per trovare e punire i responsabili dello stupro del 18enne italiano che la sera prima era stato trasferito d’urgenza al San Martino dopo che gli stessi aguzzini avevano capito che stava troppo male e lo avevano segnalato alle guardie penitenziarie dicendo che si era fatto male da solo.