Cinque Terre, 164 barche autorizzate nell’Area marina: la Comunità Marinara attacca Parco e associazioni di categoria

Cinque Terre, 164 barche autorizzate nell’Area marina: la Comunità Marinara attacca Parco e associazioni di categoria

Area marina protetta

“Pochi giorni fa ha visto la luce l’elenco dei natanti autorizzati all’esercizio dell’attività di noleggio con conducente all’interno della Area Marina Protetta antistante il Parco Nazionale delle Cinque Terre; nell’anno 2025 si è arrivati, tra noleggi e locazioni, all’incredibile numero di 164 natanti. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, quale gestore dell’Area Marina Protetta ha nella pratica accontentato chiunque, mettendo il timbro OK! a 164 delle 170 domande ricevute, avallando un percorso di sfruttamento ambientale del mare davanti ai cinque paesi”. Lo afferma in una nota la Comunità Marinara delle Cinque Terre, commentando uno dei temi che annualmente anima il dibattito in ambito turistico e ambientale nelle acque del patrimonio Unesco.

“Prontamente – prosegue l’associazione delle Cinque Terre – le potenti Confartigianato e Cna, pochi istanti dopo i festeggiamenti mutano pelle e messaggio comunicativo ufficiale; da paladini delle libertà di impresa (a qualunque costo), diventano eroici proponenti della tutela ambientale, e pure di nuove severe regolamentazioni da intraprendere (da ora in poi…) premettendo accuratamente e doviziosamente “Fatte salve le imprese che già operano nel settore”. Presi dal trionfo ottenuto con l’ultima fresca graduatoria alzano il tiro, pretendono di diventare in qualche modo decisori territoriali, invitando il Parco a riservare un posto anche per loro, una bella poltroncina per due di “rappresentanza” all’interno degli organi istituzionali del Parco Nazionale. Abbiamo visto in molte sentenze il Tar Liguria in tempi di mutamenti climatici, in una Area marina protetta, sottomettere la tutela ambientale alle richieste di reddito di non pochi di quei 164, complici gli errori nella stesura di regolamenti e disciplinari delle precedenti gestioni del Parco Nazionale, ma ora le due potenti associazioni richiedono di consolidare il risultato con l’ingresso negli organi del Parco… al pari dei Comuni…!”.

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